domenica 28 luglio 2013

Fusilli con pesce spada e melanzane


Ecco una ricettina per un primo piatto estivo leggero, con pesce e verdure.



Ingredienti (per 4 persone)

280 g di fusilli integrali
200 g di pesce spada fresco
1 melanzana
10-12 pomodorini Piccadilly
Rucola
20 g di pinoli
Scalogno
Olio e.v.o.
Basilico
Prezzemolo
Peperoncino frantumato
½ cucchiaino di zucchero
Sale

Preparazione
In una padella fate rosolare lo scalogno con un filo d’olio, poi aggiungete i pomodorini tagliati a pezzetti, mezzo cucchiaino di zucchero per attenuare l’acidità e un pizzico di sale. Tagliate a cubetti le melanzane e aggiungetele ai pomodorini, poi fate cuocere a fuoco basso per una decina di minuti.  Nel frattempo fate tostare i pinoli in una padella antiaderente o nel forno e poi teneteli da parte. Lavate il pesce e tagliate anche questo a cubetti, unitelo al resto, insieme a qualche foglia di basilico, e quando si sarà cotto unite anche il peperoncino.

Cuocete la pasta, scolandola un minuto prima di quanto indicato sulla confezione, versatela nella padella con il sugo di pesce e verdure e fatela saltare per circa un minuto. Impiattate e decorate con un mazzetto di rucola tagliata finemente e i pinoli tostati.


sabato 27 luglio 2013

Torta di mandorle e zucchine


Questa torta è stata un vero e proprio esperimento, e sinceramente non speravo troppo che ne venisse fuori qualcosa di commestibile, ma invece è stata una rivelazione: ottima da inzuppare nel latte a colazione o per accompagnare un tè pomeridiano. Per di più è anche molto leggera perché costituita in buona parte dalle zucchine, priva di uova e burro (provatela in versione vegana sostituendo il latte vaccino con un latte vegetale) ed è adatta a tutti perchè non contiene glutine.

 

Ingredienti

250 g di zucchine (meglio quelle chiare)
150 g di farina di grano saraceno
200 g di mandorle sgusciate
150 g di zucchero di canna
150 ml di latte scremato
1 bustina di lievito


Procedimento
Tritare le mandorle fino a ridurle a una farina (ma anche se rimane qualche pezzettino un po’ più grande va benissimo). Grattugiare le zucchine e lasciare che facciano un po’ di acqua. Mischiare la farina con lo zucchero, il lievito e le mandorle, poi strizzare le zucchine e unirle al composto mescolando il tutto. Aggiungete il latte, quanto basta affinchè l’impasto risulti morbido ma non eccessivamente liquido. Versate l’impasto in una tortiera foderata con carta da forno e infornate a 180°C per 45 minuti.


giovedì 25 luglio 2013

Confettura di pesche bianche e mirtilli, senza zucchero (con agar agar)

 
I mirtilli neri sono, come tutte le bacche, molto ricchi di sostanze antiossidanti, come antociani e tannini, che conferiscono a questo frutto molteplici proprietà benefiche per l’organismo.


Gli antociani sono molto importanti per la circolazione e, in particolare per il microcircolo, perché svolgono un’azione di inibizione dell’aggregazione piastrinica e della vasodilatazione, permettendo al sangue di fluire liberamente nei vasi. Le manifestazioni più frequenti di mal funzionamento del microcircolo si presentano solitamente con maggior frequenza nelle donne, con vene e capillari visibili, gonfiore e pesantezza degli arti inferiori e anche Cellulite. Questa azione antiaggregante risulta essere positiva e protettiva anche per il cuore, che non viene affaticato inutilmente se il sangue scorre nelle arterie con il suo normale flusso.


Gli antiossidanti contenuti nei mirtilli hanno proprietà astringenti e antinfiammatorie, utili nei casi di diarrea, ma allo stesso tempo presentano anche un blando effetto lassativo se assunti in quantità considerevoli, perciò possono essere consigliati anche in soggetti che abbiano problemi di stitichezza.





I mirtilli, e in particolare il succo di mirtillo, vengono consigliati a pazienti che soffrono di infezioni alle vie urinarie, perché vengono riconosciute a questo frutto proprietà battericide naturali, che ostacolerebbero l’adesione dei germi alla parete della vescica, prevenendo ulteriori conseguenze.


Molto indicato per favorire la digestione, per depurare il fegato e per rafforzare le pareti dello stomaco; il contenuto di acido idrocinnamico inoltre favorisce l’eliminazione di tutte quelle sostanze cancerogene prodotte dall’apparato digerente, in seguito all’assunzione di nitriti e nitrati (le nitrosammine, tra i più importanti fattori di rischio per lo sviluppo di cancro al colon).

Sono indicati nel diabete perché, oltre ad avere un contenuto di zuccheri modesto (5,1 g/100 g), contengono mirtillina (un antociano) e cromo, importanti rispettivamente per tenere sotto controllo la glicemia e per il metabolismo del glucosio; la presenza di acido gamma-linolenico potrebbe svolgere un’azione protettiva sul sistema nervoso, contro la neuropatia diabetica.

I mirtilli sono poi ricchi di vitamina C, A e B9 (o acido folico). Quest’ultimo è fondamentale in gravidanza e nel periodo pregravidico, per il corretto sviluppo del tubo neurale del feto; la vitamina A invece, sotto forma di retinale, favorisce la produzione di rodopsina, una proteina della retina che partecipa al fenomeno della visione, rafforzando così la vista, specialmente in condizioni di scarsa luminosità.
  

Ingredienti  (per 2 vasetti da 320g )



2 grosse pesche bianche

125 g di mirtilli neri

100 ml di acqua

4 cucchiaini di agar agar in fiocchi


Sbucciate le pesche e tagliatele a piccoli pezzettini, poi mettetele in una pentola con i mirtilli e l’acqua; lasciate andare a fuoco medio per una 20 di minuti, mescolando di spesso per evitare che il composto si attacchi sul fondo della pentola. Una volta che la frutta avrà assunto le sembianze di una confettura, spegnete e lasciate intiepidire. Aggiungete 4 cucchiaini di agar agar senza mescolare, e riaccendete a fuoco basso; una volta che inizierà a bollire potete cominciare a mescolare per far sciogliere l’agar e spegnete dopo 5 minuti.

Versate il composto caldo nei vasetti (precedentemente lavati e sterilizzati, facendoli bollire per 10 minuti in acqua) e chiudeteli stringendo bene i tappi. Avvolgete i vasetti in un panno e metteteli in una pentola capiente, poi riempitela d’acqua fino a coprire completamente i vasetti e fate bollire per 30 minuti circa. Spegnete quindi la fiamma e lasciate raffreddare completamente l’acqua nella pentola prima di estrarre i vasetti, in modo che si crei il sottovuoto.

Non contenendo zucchero, consiglio comunque di consumarla in tempi abbastanza brevi, riponendo il vasetto in frigorifero una volta aperto.

lunedì 15 luglio 2013

Spaghetti integrali con gamberi e fiori di zucca


I fiori di zucchina, noti anche come fiori di zucca, sono le inflorescenze gialle della pianta della zucchina e si dividono in maschili, quelli con lo stelo, e femminili, cioè quelli che crescono sulla punta della zucchina; entrambi possono essere utilizzati in cucina, eliminando il filamento giallo all’interno.

I fiori di zucca sono ipocalorici (12 kcal/100 g), diuretici, rinfrescanti e molto digeribili (un po’ meno se li fate fritti!) e rappresentano una fonte di vitamine A e C.

Ingredienti (per 4 persone)

280 g di spaghetti integrali
400 g di mazzancolle
15 pomodorini Piccadilly
8-10 fiori di zucca (+ altri 4 per la decorazione)
Olio e.v.o.
Scalogno
Peperoncino
Basilico
Prezzemolo
Sale

Preparazione
Pulite le mazzancolle e lavatele velocemente sotto l’acqua corrente. Lavate e tagliate a spicchi i pomodorini. In una padella fate soffriggere un po’ di scalogno con un filo di olio e.v.o., poi aggiungete i pomodorini e un goccio d’acqua se necessario, coprite con un coperchio e lasciate andare a fuoco basso per 5-10 minuti, aggiustando di sale. Aggiungete quindi le mazzancolle e continuate la cottura a fuoco basso per qualche minuto (sono pronte quando diventano rosa), poi unite anche il basilico e il prezzemolo. Mettete a cuocere la pasta in abbondante acqua salata. 2 o 3 minuti prima di scolare la pasta unite al sughetto di pomodorini e gamberi anche i fiori di zucca, privati dei pistilli al loro interno e spezzettati grossolanamente. Scolate gli spaghetti (un minuto prima di quanto indicato sulla confezione) e versateli nella padella con il sugo, saltateli per un minuto e serviteli.



Se volete impiattarli con una decorazione, potete realizzare delle chips di fiori da mettere a lato del piatto. Mettete i fiori tra due fogli di carta forno, conditeli con un filo d’olio e schiacciate bene i due fogli l’uno sull’altro, poi infornate a 120° C per 20 minuti.

Muffin cacao e…barbabietole???


Questa è stata la reazione di mia mamma quando le ho detto cosa stavo preparando. A parte lo stupore iniziale però questi dolcetti sono piaciuti a tutti, sono poveri di grassi e di zuccheri e sono adatti anche per chi è affetto da celiachia perché non contengono glutine.

Ma parliamo un po’ della vera protagonista della ricetta: la signora Barbiabietola!

Le barbabietole rosse sono un vero e proprio alleato della nostra salute. Sono composte per il 91% d’acqua e, al contrario di quanto il loro sapore dolce possa far credere, contengono un quantitativo di zuccheri modesto (solo 4 g/100 g di alimento - per intenderci ne contiene quanto un peperone!) perciò non bisogna preoccuparsi di limitarne l’assunzione per paura di eccedere nel consumo di zuccheri. Sono inoltre alleate della linea, apportando solo 19kcal/100 g.
Contengono vitamine del gruppo B, importanti per la trasformazione degli alimenti in energia e per il sistema immunitario.
Parlando di sali minerali, sono molto ricche di iodio, fondamentale per il buon funzionamento della tiroide che con i suoi ormoni regola il metabolismo, oltre che di sodio e potassio, i quali sono indispensabili per la trasmissione degli impulsi nervosi, per l’attività muscolare e per il mantenimento del bilancio idrico cellulare.
Ha inoltre proprietà diuretiche e, grazie all’elevato contenuto di fibre, proprietà lassative, importanti nel combattere la stipsi.
Rappresenta una buona fonte di folati e di sostanze antiossidanti, come le antocianine, responsabili del colore rosso di questa radice.

Ingredienti (per 10 muffin)

250 g di barbabietola rossa cotta
90 g di farina di grano saraceno
40 g di farina di mandorle
70 g di zucchero di canna
20 g di cacao amaro
1 uovo
20 ml di olio e.v.o.
½ bustina di lievito
Pinoli/mandorle a lamelle per decorare

Per prima cosa tagliate le barbabietole a pezzetti e frullatele, fino ad ottenere una purea.
In una bacinella riunite le farine, con il lievito e il cacao setacciati. A parte sbattete con una frusta l’uovo intero con lo zucchero, finchè non sarà diventato chiaro e spumoso, poi aggiungetelo alle farine, insieme all’olio e alla purea di barbabietola. Mischiate il tutto e riempite degli stampini da muffin per ¾. Infornate a 180°C per 20 minuti in forno già caldo.

venerdì 12 luglio 2013

Pizza di luglio: con melanzane, ricotta di bufala e pomodori datterini


La melanzana (Solanum Melongena) è una pianta tipicamente estiva, che compare negli orti il mese di luglio, colorandoli di viola grazie ai suoi frutti e ai suoi fiori.  In passato è stata trattata con sospetto a causa del contenuto di solanina, un alcaloide tossico presente anche nelle parti verdi delle patate, ma in realtà non c’è alcun motivo di preoccuparsi perché questa sostanza diminuisce progressivamente con la maturazione, e anche una minima cottura è sufficiente ad eliminare le eventuali tracce ancora presenti.

È composta al 90% da acqua, ha proprietà diuretiche e blando effetto lassativo; è indicata per depurare l’organismo e nelle infezioni alle vie urinarie, oltre che nelle diete ipocaloriche. Essendo molto ricca di potassio, ha proprietà rimineralizzanti, ed è anche una buona fonte di vitamine A e C.

Per beneficiare al massimo delle sue virtù bisognerebbe consumarla con la buccia, perché è proprio in questa che si trovano quelle sostanze, simili a quelle contenute nel carciofo e responsabili del gusto amarognolo, con effetti protettivi sul fegato, stimolanti la secrezione di bile, favorenti la digestione e in grado di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue; l’azione anti-colesterolo è potenziata se l’ortaggio viene assunto in associazione a grassi (come nella tipica parmigiana di melanzane).

Responsabile del colore viola è la nasuina, antocianina ad azione antiossidante contenuta nella buccia, mentre nella melanzana bianca l’attività antiossidante è svolta da altri flavonoidi.



Pizza di luglio

Ingredienti per l’impasto (per 2 persone)

300 g di farina integrale
100 g di lievito madre
210 ml di acqua tiepida
2 cucchiai di olio e.v.o.
½ cucchiaino di sale
semola


Sciogliere il lievito madre in un po’ di acqua, poi versarlo nella farina disposta a fontana e cominciare ad impastare. Aggiungere il sale, 1 cucchiaio di olio e poco per volta la restante parte di acqua, fino a raggiungere una consistenza morbida ma non collosa, formate una palla e lasciatela riposare per 10 minuti. Nel frattempo accendete il forno a 50°C, e metteteci dentro un pentolino pieno d’acqua calda. Stendete la semola sul piano di lavoro e prendete l’impasto, poi fate delle pieghe di rinforzo e riponete l’impasto in una terrina, nella quale avrete versato l’altro cucchiaio d’olio, in modo che l’impasto non si appiccichi al fondo. Coprite la terrina con un panno umido, spegnete il forno e metteteci dentro la terrina; lasciate lievitare l’impasto per 6 ore.
Trascorse le sei ore, prendete l’impasto, stendetelo in una teglia, su un foglio di carta da forno, utilizzando un altro po’ di semola se vi si appiccica alle mani e riponetelo nuovamente in forno spento, dove dovrà restare a lievitare per un’altra ora e mezza.

  

Ingredienti per la farcitura

1oo g di ricottina di bufala
10-15 pomodorini datterini
Basilico verde e rosso
Mezza melanzana striata (o una intera se è piccola)
Olio e.v.o.

Tagliate a fette non troppo sottili (4 mm) la melanzana e grigliatela, lasciate raffreddare e poi tagliate le fette grigliate a striscioline. Aiutandovi con due cucchiaini formate delle quenelle di ricotta e disponetele sulla pasta della pizza. Tagliate a metà i datterini e mettete anche questi sulla pizza, cospargetela con le striscioline di melanzane e infine condite il tutto con un filo di olio. Infornate a 220°C per 20 minuti e una volta sfornata aggiungete le foglie di basilico.

 

mercoledì 10 luglio 2013

Tortine di frolla all'olio con confettura di uva spina


Ingredienti (per 4 stampini piccoli da crostatine)

400 g di farina integrale di farro
250 g di zucchero di canna
50 ml di olio e.v.o.
Acqua fredda q.b.
Un vasetto piccolo di confettura di uva spina (o del gusto che più preferite)
Olio e farina per gli stampi

Procedimento
Mescolare la farina con lo zucchero, poi aggiungere l’olio e tanta acqua da permettervi di ottenere una palla di impasto; poi riponetela in frigorifero per 30 minuti. Riprendete l’impasto e stendetelo ad uno spessore di circa 3-4 mm, poi ricavate 8 dischi tagliandoli con gli stampini e stendetene 4 di questi, in modo da renderli un po’ più grandi. Oliate e infarinate gli stampini, poi prendete i 4 dischi più grandi e posizionateli uno per stampino, in modo che l’impasto esca parzialmente dai bordi. Versate la marmellata, poi prendete i 4 dischi di frolla rimanenti e adagiateli uno per stampino a ricoprire la marmellata, e poi ripiegate i bordi in eccesso in modo da sigillare le tortine. Infornate in forno già caldo per 30-35 minuti a 200°C.




p.s.: se vi avanza della frolla potete fare dei biscotti, cuocendoli in forno per 20 minuti a 180 °C.

 




Confettura di uva spina (con agar agar)


L’uva spina (Ribes-uva crispa) appartiene alla famiglia delle Grossulariaceae ed è un arbusto spinoso (diciamo che le mie dita se ne sono accorte!) a rami intricati, originario della zona euroasiatica, diffuso dall’Europa al Giappone e anche in Italia, dove cresce principalmente nelle zone di montagna di Alpi e Appennini, anche se non è molto diffusa.
Nei Paesi nordici è usanza comune bere un bicchiere di succo di uva spina a fine pasto, molto apprezzato per le sue proprietà digestive. È inoltre utile per combattere la stipsi, grazie alle fibre contenute nei semi, stimola l’appetito e favorisce una buona funzionalità epatica.
È particolarmente indicata negli stati di debolezza, esaurimento fisico, calo delle difese immunitarie e nei periodo di convalescenza, grazie al suo elevato contenuto di vitamina C e acido salicilico.
È una buona fonte di ferro, potassio e, come tutte le bacche, contiene flavonoidi in gran quantità, molto utili come difesa dai danni dei radicali liberi.
Contiene zuccheri in dosi modeste, perciò è un frutto particolarmente adatto anche a chi soffre di diabete, oltre che per chi segue una dieta ipocalorica.


Confettura di uva spina

Ingredienti (per 2 piccoli vasetti)

350 g di uva spina matura
50 g di zucchero di canna integrale
50 ml di acqua
2-3 cucchiaini di agar agar in fiocchi


Procedimento

Private le bacche delle “estremità”, poi lavatele e riponetele in un pentolino. Aggiungete lo zucchero (con questa dose la confettura rimane un po’ aspra, mantenendo il sapore originale del frutto, ma se preferite una confettura più dolce potete aumentare la dose a 100, 200 o addirittura 300 g a seconda dei gusti), poi versate l’acqua e cuocete a fuoco medio fino a che i frutti non si saranno disfati ottenendo una sorta di purea. Spegnete e lasciate raffreddare. Una volta che il composto sarà tiepido aggiungete l’agar agar, senza mescolare, e portate a bollore. Fate quindi bollire per 5 minuti, mescolando di tanto in tanto, e poi spegnete. Versate subito la confettura nei vasetti (precedentemente sterilizzati per 10 minuti in acqua bollente e poi ben asciugati), chiudeteli bene, avvolgeteli in un panno in modo che non si tocchino tra loro e metteteli in una grossa pentola, ricoprendoli completamente di acqua. Fateli bollire per 30 minuti circa in modo da ottenere il sottovuoto, poi spegnete la fiamma e lasciateli nella pentola fino a che l’acqua non si sarà raffreddata. Questo procedimento è utile se volete aumentare il periodo di conservazione della confettura (specialmente se ci avete messo poco zucchero come ho fatto io), ma non necessario se avete intenzione di consumarla entro pochi giorni.